Recentemente (beh parlo degli ultimi mesi quindi effettivamente non proprio di recente) ho letto diversi post che affrontavano da prospettive diverse il tema della dipendenza da web, ossia quel “male” che affligge oggi tante persone e che consiste nel passare spesso ostinatamente un numero eccessivo di ore al computer, eccessivo ovviamente rispetto a quelli che sono i limiti “medici” consigliati.
Come è mia abitudine ogni volta che leggo un articolo/post che mi piacerebbe segnalare e/o approfondire sul mio blog lo salvo su Google Notebook e stamattina ho pensato di farli uscire dal mio account e di condividerli qui riportando autore, titolo e una breve descrizione/estratto:
- Damiano di sdamy in “Lavoro al computer: il programma che ti ricorda di staccare” parla appunto di un programmino gratuito chiamato Workrave
che ti ricorda di fare le pause. Il funzionamento del programma non è semplicemente un misuratore di tempo ma monitora automaticamente l’effettivo tempo di attività del tuo mouse e tastiera e quando vengono raggiunti predeterminati intervalli di tempo regolabili a piacere, un piccolo simpatico popup comparirà sullo schermo per avvisarti che è arrivato il momento di prenderti una minipausa o una vera pausa suggerendoti anche qualche esercizio di rilassamento per il corpo e gli occhi.
Sono tentata di provarlo ma il boss potrebbe licenziarmi se sapesse che scarico e installo questo genere di cosette digitali sul portatile del lavoro eheh. Magari lo proverò a casa per capire come funziona, in particolare mi incuriosiscono gli esercizi che il programma stesso dovrebbe proporti 😀 … dopotutto anche a casa spesso e volentieri il tempo che trascorro al computer è un tantino al di fuori dei limiti citati sopra.
- Workrave è tra le Five Apps to take a break & stay healthy segnalate in un articolo di Web Worker Daily, a sua volta segnalato da Luigi di ionontremo.com in Consigli per web workers. Le altre quattro sono:
- Exercise Minder: in maniera analoga a Workrave ci ricorda di muoverci dalla postazione e di fare degli esercizi volti a preservare la nostra salute e il nostro benessere.
- Albion StopNow! Applicazione a pagamento che consiste in un’icona colorata inserita nella task tray che passa dal verde, al giallo e infine al rosso nel momento in cui hai sorpassato l’orario previsto per il tuo break.
- Break Reminder (a pagamento). Questa è la soluzione più drastica per importi una pausa: l’applicazione monitora l’utilizzo della tastiera e del mouse e quando decide che hai trascorso troppo tempo davanti al computer oscura lo schermo e disattiva il mouse per cinque minuti così non hai scelta se non fermarti e fare una passeggiata
- WorkPace (a pagamento) è tra le 5 applicazioni quella che si può considerare più seria in quanto scientificamente provata (o almeno così è riportato sul sito “is the ONLY scientifically validated Repetitive Stress Injury prevention software, proven to support positive and sustainable behaviour change among users"). Addirittura viene venduto in due versioni: “Personal” (39 eur) e “Professional” (55 eur a licenza con un minimo di 10 licenze e quindi ben 550 eur). Quello che mi fa sorridere è l’approccio comunicativo utilizzato per promuovere il prodotto:
“It educates computer users in practical ways to prevent computer fatigue, discomfort and injury, ensuring healthier, happier employees”
(happier employees… ma quando mai…) anche se poi viene ovviamente aggiunto:
“It protects corporations from lost productivity, increased overheads, compensation claims and high insurance costs.”.
Onestamente mi sembra tutto molto utopistico eheh.
- Cristian di disordine.com “Posso evitare di mettere un titolo a questo post?”. Questo è stato il post che mi ha colpito di più in particolare perchè l’autore dice di averlo scritto per se stesso, un promemoria… io vi ho letto una sorta di piccolo sfogo personale, e il lato “personale” di un blogger è quello che generalmente preferisco, che mi spinge a tornare a fargli visita. Tornando a quanto ha scritto Cristian, ecco un breve estratto:
In questi giorni sono online in maniera assidua, quasi a livelli di dipendenza […] Ad un certo punto capita di perdere completamente la cognizione del tempo: vecchia storia, dirà qualcuno, ma per chi davanti ad un computer ci lavora per tutto il benedetto giorno, ad un certo punto potrebbe arrivare anche il momento del rigetto. Allora, meglio smettere. […] Appunto, che cavolo ci sto a fare qui davanti? Spesso me lo chiedo anch’io..
- Cristian non è il solo ad essersi sfogato sul proprio blog, anche Napolux nel suo post “Io non ci sto dietro” spiega appunto come ci si ritrovi spesso a vivere dei momenti in cui ci si sente sommersi da una quantità tale di informazioni da essere impossibile da gestire:
Sono sommerso dalle informazioni. Tra un po’ vengo svegliato di notte dal PC che mi dice: “A stronzo, ce stanno dumila post da leggere!” Sì, sì ci sono una marea di servizi per stare dietro a tutti i blog […] Non che non mi piaccia seguire tutto, ma non ne ho il tempo. Ho una vita privata, lavoro, scrivo su 3 blog e adoro dormire: la giornata è di 24 ore, fate un po’ di conti e vedete quanto ne rimane da dedicare al flusso informativo che permea il web (che frase del ca**o, ma volevo utilizzare un verbo figo).
Io continuo a drogarmi ;-)…
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