Recentemente ho partecipato ad una discussione lanciata sul forum di Giorgio Tave dedicata alle donne sul web.
nelli, promotrice della discussione, domanda a tutti gli utenti se secondo loro esiste un linguaggio, un modo di comunicare, o altri strumenti di webmarketing che possano attirare e fidelizzare le donne su un sito, un forum o un negozio e-commerce, che possano quindi avvicinarle ad un determinato prodotto o argomento o al contrario allontanarle. nelli, conclude il suo primo messaggio in questa discussione dicendo
qualcuno può obiettare che le donne sono meno tecnologiche ma a parte che gli spezzo le braccine, gli rispondo che nel 2006 per fortuna non è più così. che pur con qualche differenza rispetto agli uomini, le donne usano molto la Rete per informarsi, confrontarsi, comprare, prenotare o cazzeggiare
Dopo questa solida presa di posizione da parte sua non ho potuto sentirmi presa in causa perchè “io sono una donna nel web” e perchè anch’io avrei voglia di spezzare qualche braccino a qualche ometto presuntuoso 😉
Vi riporto la mia risposta e poi vi dico cosa mi ha spinto a parlarne anche sul mio blog 🙂
Ciao nelli, purtroppo non credo di poterti essere utile perchè in molti, e soprattutto molte, mi ritengono una donna anomala 🙂
Mi spiego meglio: a me piace il mio lavoro (project manager per il web e il mobile) e passo gran parte del mio tempo al computer anche se non è strettamente richiesto… Esco tardi dall’ufficio perchè il lavoro lo richiede ma anche perchè mi piace dedicarci del tempo, diciamo non il minimo indispensabile.
Se parlo dei miei interessi, web, 2.0, blog, forum etc non trovo interlocutori tra le mie conoscenti, mi ascoltano ma generalmente il discorso non trova ulteriori approfondimenti; forse è anche per questo che mi sono ritrovata a scrivere su questo forum, perchè almeno qui parliamo tutti una lingua comune 😉 anche se ovviamente anch’io sono conscia del fatto che ci sia una netta prevalenza di uomini.
Quindi non posso dirti quali sono le caratteristiche che un sito dovrebbe ad esempio avere per piacere al sesso femminile perchè non credo di essere abbastanza rappresentativa 🙂 […] Comunque ti faccio anch’io i complimenti per aver aperto questa discussione, e sono disponibile ad aiutarti a spezzare qualche braccino a chi prova a sostenere che la presenza delle donne sul web non sia di qualità (sulla quantità dobbiamo ancora aspettare)… 😉
Oggi su Marketing Routes un post ha catturato particolarmente la mia attenzione “Web Addicted“: al suo interno sono presenti i link di alcuni test che ti consentono di verificare il tuo livello di addiction (dipendenza, assuefazione) a internet.
La domanda mi è sorta spontanea… io sono internet addicted?? In base al test, Internet addiction test (IAT), direi quasi… ho totalizzato 56 punti rientrando così nella fascia diciamo intermedia; le fasce previste infatti sono tre:
- 20 – 49 points: You are an average on-line user. You may surf the Web a bit too long at times, but you have control over your usage.
- 50 -79 points: You are experiencing occasional or frequent problems because of the Internet. You should consider their full impact on your life.
- 80 – 100 points: Your Internet usage is causing significant problems in your life. You should evaluate the impact of the Internet on your life and address the problems directly caused by your Internet usage.
Come ho commentato su Marketing Routes da una parte la presenza di test di questo genere mi fa piacere perchè mi fa capire che la malattia, se così si può chiamare, è diffusa, altrimenti nessuno ipotizzerebbe mai di creare un questionario sul tema, dall’altra mi ricorda come per una donna “l’addiction” può davvero essere un problema quando le cose a cui bisogna badare sono tante e tutte di estrema importanza per un motivo o per un altro.
Al test sull’internet addiction aggiungere un questionario sull’altro “male” che interessa gli internettiani, ed in particolare direi proprio le donne: il MULTITASKING! Se cè un test anche su questo lo faccio 🙂
technorati tags: internet+addiction, marketingroutes