Chi mi segue al di fuori di questo blog (ad esempio su twitter) qualche notizia sul mio conto l’ha gia’ letta. Per tutti gli altri eventualmente interessati faccio un breve riepilogo della mia vita dall’ultimo post che ho scritto.
La settimana successiva al long weekend londinese l’ho trascorsa in ufficio per portare a termine alcuni task e per fare il passaggio di consegna dei vari progetti su cui sto lavorando al mio adorato collega Mauri (che ora mi vorra’ meno bene). E perche’ mai? Niente dimissioni, niente prepensionamento, semplicemente mi e’ stato proposto di lavorare nella sede londinese della mia azienda per due mesi :-). Data di inizio dell’avventura londinese: 11 agosto 2008 (quindi SI sono gia’ qui, nel caso qualcuno non lo avesse ancora capito, vero Tony?).
Ho quindi anticipato le mie vacanze durate relativamente poco: due settimane di ferie di cui una trascorsa a casa con mamma Jacqueline a recuperare con un leggero ritardo sia le pulizie di primavera sia il cambio di stagione e l’altra di effettive vacanze.
La prima delle due settimane di ferie e’ stata fortunatamente non solo all’insegna delle grandi manovre domestiche ma anche dei saluti agli amici.
Sono appena tornata da un long weekend a Londra, o meglio nel Kent dove vivono i miei zii perchè non potevo mancare alla festa del ventunesimo compleanno della mia adorabile cugina.
Nonostante cinque giorni consecutivi di mal di testa e di assunzione di droghe varie per stare meglio mi sono divertita moltissimo, ho rivisto tutta la mia english family e i miei amici.
Quando torno da Londra mi porto a casa sempre qualche novità e curiosità sugli inglesi e sul loro modo di vivere, ho pensato di condividerne vecchie e nuove qui:
BIGLIETTI D’AUGURI (e non solo)
In Inghilterra i biglietti d’auguri sono una sorta d’istituzione, si spediscono biglietti per ogni occasione ed esistono negozi che vendono quasi esclusivamente quello (ad es. Clinton Cards e Birthdays). è possibile trovare biglietti di ogni prezzo, da 10 per 1 sterlina a 1 per 10 sterline, e per ogni sorta di destinatario: mamma, papà, fratello, sorella, nonno, nonna, zio, zia, nipote, cugino, suocera, cognato, vicina di casa etc. di quasi tutte le età.
Domenica sono andata a comprare per mia zia dei biglietti con scritto Thank You da spedire agli invitati per ringraziarli dei loro regali. Ho provato a ripercorrere il traffico di biglietti legati a questa festa di compleanno e mi sono resa conto di quanti biglietti girano ogni giorno sul territorio inglese.
Biglietti d’invito alla festa
Biglietto per confermare la presenza alla festa (sì, visto che viene chiesta conferma alcuni rispondono all’invito
Biglietto d’auguri alla festeggiata
Biglietto per ringraziare gli invitati
Totale? Conosco solo la quantità del punto 4 perchè li ho comprati io ed erano 40. Facendo un calcolo approssimativo direi un traffico di almeno 150 biglietti.
Ho sempre pensato di adeguarmi a questa usanza, magari in forma ridotta, ricordandomi almeno di mandare a tutti un biglietto per il compleanno e uno per Natale ma devo ammettere che la pigrizia poi prende il sopravvento. Meno male che c’è mamma Jacqueline che invece in questo è very english e mi ricorda le occasioni importanti.
Fino ad un anno fa non avevo problemi, al massimo mi limitavo a firmare il biglietto della family casadei, ora invece devo scrivere i miei. In questo primo anno di convivenza infatti ho iniziato a ricevere i primi biglietti indirizzati a me e uragano e nell’ordine: biglietti di congratulazioni per la casa nuova, biglietti di natale, biglietti di compleanno (magari a fine anno vi farò vedere la quantità di biglietti che ricevo per le feste natalizie e quelli che riceve mia madre e soprattutto cosa ne facciamo).
Direi che le altre curiosità che volevo condividere le lascio ad una seconda parte del post. Spero di non avervi annoiato eheh.
Stazione centrale ore 15. Binario 19. Carrozza 1 dell’eurocity che porta a Nizza.
Eh si, carrozza 1, per una volta tanto viaggio in prima classe! Non che cambi poi molto, in più c’è solo la moquette e in meno i posti a sedere nel corridoio.
“Dannazione ma perché i gradini sono così alti?”, la domanda che segue è “perché non c’è mai un uomo quando serve?”. Fortunatamente una ragazza giapponese mi aiuta a far salire la mia valigia sul treno perché da sola l’avrei vista davvero molto dura.
La ragazza giapponese in questione va avanti ed entra nel suo scompartimento. Controllo i numeri e scopro con piacere che è anche il mio, mi siedo di fronte a lei e ridiamo della casualità.
Ottimo inizio direi.
Manca solo un uomo per mettere la valigia in alto (io e lei insieme non ce l’avremmo fatta). Non c’è, va beh vado a cercarlo e lo trovo nello scompartimento accanto (mi sento tanto Victoria nella pubblicità stampa della Modus Grazia).
Perfetto sono pronta! Cannes arrivooo.
Poi arriva lei: una uoma sui 130 chili direi che traspira puzza di sudore da ogni poro. Mi guarda e mi dice che sono seduta al suo posto. Ha ragione, io avrei il posto della giapponese e lei purtroppo aveva sbagliato a leggere il biglietto e il suo posto non era il 56 ma il 65.
Quindi rimaniamo io e la uoma che mi racconta che sta andando dai suoi genitori e che la sua gatta, rinchiusa in un trasportino di plastica rossa, è “inca..ata nera”. Gli altri dettagli li ho persi, non sono riuscita a concentrarmi sulle sue parole, solo sulla sua puzza.
L’aria si fa irrespirabile, apro il finestrino ma non entra niente, mi dico che proverò a resistere.
Nel frattempo arrivano loro: una coppia di mezza età con la puzza sotto il naso; si guardano in giro evidentemente schifati alla ricerca del motivo di cotanta puzza, guardano prima il gatto poi guardano la uoma e capiscono che è lei la causa.
LUI mi guarda storcendo il naso e io ricambio lo sguardo annuendo. Poi LUI apre bocca e dice alla uoma biascicando “c’è puzza eh?” Poi si gira verso di me e sempre biascicando aggiunge “bisogna dirle queste cose se no la gente non impara”. Io vorrei nascondermi, ma perché tutte a me?
Cerco lo sguardo di LEI, magari sta accompagnando LUI che è evidentemente ritardato, ma con accento snob lo guarda e dice squadrando la uoma che nel frattempo è di spalle “ma cos’è? Un uomo o una donna?”… la uoma non dice niente, è in imbarazzo e lo maschera cercando di sistemarsi la pancia che straborda dal pantalone.
Mi chiama uragano, che è ad un addio al celibato in canoa; mentre sto parlando LEI si alza va da LUI con qualcosa in mano ma non riesco a capire cos’è… me ne rendo conto troppo tardi, è una boccetta di profumo che LEI gli spruzza praticamente dentro le narici. Ve lo giuro gli ha spruzzato il profumo nelle narici. Sono assolutamente basita e un tantino innervosita. Io odio il 90% dei profumi in commercio, mi fanno venire mal di testa e la nausea.
Appena finito di parlare con uragano chiedo gentilmente a LEI di non spruzzare altro profumo e LEI con tono da super donna mi dice "Eh pazienza, cosa possiamo fare? Io ho la nausea, e poi il profumo è alcool e disinfetta"… non sono stata capace di aggiungere altro ma una domanda mi tormenta.
Sono passati due anni da quel lontano 9 giugno 2006, data in cui scrissi il primo post come LaFra.
Dopo due anni ti viene voglia di tirare un po’ le somme ed ecco cosa emerge:
Ho scritto 322 post, il che vuol dire che mediamente ho scritto un post un giorno sì e un giorno no.
Il blog ha totalizzato 1514 commenti (grazie mille!!)
Grazie a Google Adsense ho guadagnato… 0 euro. Sì perchè non ho ancora raggiunto i primi 100 euro.
Il motivo di questa disfatta economica è che ovviamente gli obiettivi che mi hanno portato ad aprire questo blog non sono economici altrimenti avrei definito una struttura editoriale decisamente diversa da quella presenta che di strutturato non ha niente.
E qui allora arriva la "marcionata": aggiungere il pulsante "Donazioni" di paypal non per scopi benefici bensì per scopi di natura diciamo "editoriale". Come ho manifestato in un precedente post vorrei avere la dotazione tecnologica necessaria per scrivere di più, ossia mentre sono in giro, mentre sono "in mobilità" (che fa tanto geek). Con il mio cellulare aggiornare il blog è praticamente impossibile, a malapena riesco ad aggiornare Twitter, e quindi ho dedotto che la soluzione a questo mio desiderio si concretizza in un portatile di piccole dimensioni, leggero da poter portare sempre con me: in una parola un EEEPC.
Sarebbe un perfetto regalo per il mio secondo compleanno da blogger. Qualcuno che si offre volontario per questa causa? 😀
PS Grazie a Lalui che involontariamente mi ha dato l’idea (per questo ti sei meritata la donazione di 1 EUR per la "lente decente" della tua Nikon 🙂
Stamattina ho letto un articoletto su MAG Metropolitan Active Generation di Metro e mi sono trovata a sorridere. Ho deciso di scrivervi perchè, magari faccio sorridere anche voi.
780 mila siti porno in soli nove mesi
A tanti è riuscito a collegarsi dal computer dell’ufficio un impiegato comunale della città giapponese di Kinokawa. In pratica una media di 10 mila pagine al giorno, venti al minuto. L’impiegato non è stato licenziato. Ma pare sia diventato cieco.
Qualcuno mi ha "rimproverato" perchè ultimamente sto scrivendo poco, effettivamente è trascorsa oltre una settimana dal mio ultimo post.
In compenso sto popolando il mio account su Flickr di centinaia di fotografie a dimostrazione del fatto che sono stata un pochino presa in questo ultimo periodo:
Palio San Giorgio della Valera di Varedo che non ha niente a che a vedere con il Palio di Siena: niente cavalli, piuttosto tante leonesse 😉
Il mio compleanno. Lo abbiamo festeggiato in mille modi diversi, dalla cenetta per due cucinata dal mio uragano al Brunch domenicale con gli amici (guardate che meraviglia i miei pseudonipoti!).
Addio al Nubilato a Milano Marittima (sì lo so, tutte che si sposano…). Ho lasciato le foto visibili solo a Friends e Family, quindi se volete vederle dovete aggiungermi come Friend su Flickr e io farò lo stesso (mi confermate che non è possibile far vedere le foto solo ai tuoi Contacts??)!
Può sembrare il titolo di un film invece è un esperimento scientifico involontario che non so quali risultati porterà.
Quella che vedete è una fotografia di un vasetto di yogurt Vitasnella che ho messo sul davanzale della finestra del mio vecchio ufficio (ultimamente ci hanno tutti traslocato al piano di sotto) quando faceva ancora abbastanza freschino per assicurargli un’adeguata temperatura.
Quel vasetto è ancora lì.
Secondo voi cosa potrebbe succedergli? Dite che devo andarlo a buttare?
(Premessa: spero di non dover pagare i diritti a Gianluca per l’uso improprio del prefisso mini nel titolo 😉 )
Come ho comunicato più volte suTwitter, ho trascorso gli ultimi 4 giorni a Disneyland Paris, o meglio da mercoledì alle 19 circa fino a sabato alle 13.
Nel complesso è stata un’esperienza davvero molto bella e indimenticabile, con ovviamente qualche piccolo difetto anche se marginale; ho l’impressione che le aspettative che precedono la gita in questo meraviglioso parco sono spesso avvolte da un manto d’incanto e il disincanto arriva inevitabile: sei sempre un turista in un grande parco di divertimenti le persone che ti circondano sono esseri umani con i loro pregi e difetti e tutto quello che ti circonda è in un’unica parola business.
Mi sento quindi di elencare in punti alcuni consigli/suggerimenti, o usando un inglesismo tips, a chi ha in programma un viaggetto in questo mondo incantevole, ma non troppo.
I PARCHI
Come probabilmente già saprete Disneyland Resort Paris non è composto da un unico parco ma due, uno accanto all’altro: Disneyland e Walt Disney Studios.
Il primo è il parco che tutti conosciamo, quello con le attrazioni ispirate alle storie più classiche della Disney come Biancaneve e i Sette Nani, Il Libro della Giungla, Alice nel Paese delle Meraviglie etc.;
il secondo è dedicato ad un pubblico più adulto dove protagonisti sono le storie più recenti della Disney tanto apprezzate anche dai più grandi come Monsters & Co, Alla Ricerca di Nemo e Lilo e Stitch.
Non solo, l’attenzione verso noi grandicelli è visibile anche in altre attrazioni come lo spettacolo degli stuntmen (classificabile direi come uno degli impedibili) e le montagne russe aventi come colonna sonora gli Aerosmith.
I primi tre consigli che vi do sono:
Dedicate almeno due giorni a questa vacanza
Non saltate gli Studios, soprattutto se siete adulti senza bambini
Munitevi subito di una Guida di entrambi i parchi.
LE GUIDE
Due parchi e quindi due guide. All’ingresso di Disneyland troverete subito una miniguida fatta a mappa del parco ma non degli Studios. Vi consiglio allora di andare nel Disneyland City Hall, ossia il Punto informazioni presente in Main Street USA, per chiedere anche la mappa degli Studios e prendere il depliant con gli eventi di entrambi i parchi così potete organizzare le vostre giornate e non rischiate di perdervi spettacoli ed esibizioni.
I miei suggerimenti a questo proposito sono:
Non perdete la Parata delle 17:00, i carri sono molto belli così come i personaggi.
Se siete adulti (soprattutto se siete senza bambini) e se vi piace il genere montagne russe, individuate subito le attrazioni in arancione ossia quelle etichettate come Emozioni Forti.
Utilizzate il sistema FastPass per non fare troppa coda. Sono delle macchinette situate vicino alle singole attrazioni dove inserendo il biglietto d’ingresso si ottiene un biglietto con l’orario esatto in cui recarsi. All’orario indicato ci si ripresenta all’attrazione e ci si infila nella coda FastPass, una sorta di corsia preferenziale. Purtroppo non tutte le attrazioni prevedono questo sistema, quelle che ce l’hanno hanno un bollino FP sulla guida.
MANGIARE E BERE
Disneyland è carissima, tutto costa uno sproposito e quindi può essere utile adottare qualche accorgimento:
Se proprio non volete portarvi il pranzo al sacco, portate almeno qualcosa da bere e da sgranocchiare: drinks e snacks costano parecchio.
Se vi siete dimenticati di farlo potete fare qualche acquisto nella stazione fuori dall’ingresso al parco, nel negozio all’interno o direttamente dalle macchinette, tanto è tutto preconfezionato anche dentro e pagherete qualcosa meno.
Se volete fermarvi al Disney Village, l’area adiacente ai parchi con negozi e ristoranti, per fare qualche acquisto e vi viene fame sappiate che c’è anche un enorme McDonald’s: magari non siete amanti del genere ma visto i prezzi degli altri ristoranti è sempre un bene saperlo
I BAMBINI
Disneyland è indubbiamente il paradiso dei bambini, ma potrebbe non essere quello dei genitori visto i prezzi. Non fatevi incantare dal messaggio I Bambini sotto i 7 Anni NON pagano: il biglietto sarà gratis ma Disneyland è pur sempre una grande macchina da soldi e questa è una realtà con cui bisogna fare i conti da subito.
Quindi è opportuno sapere che:
Per farsi fare gli autografi dai personaggi è necessario comprare l’apposito quadernetto degli autografi, onestamente non mi ricordo quanto costa ma non è sicuramente gratis.
I palloncini con le teste di Topolino, Paperino, Winnie the Pooh e company costano 7.50 euro l’uno.
Se vedete qualche bambino/bambina con un vestito tipo da Carnevale sappiate che ho visto abitini da principessa a 60-70 euro. Provate a persuadere vostra figlia che potrà diventare una splendida Minnie anche solo il cerchietto con le orecchie, dovreste cavarvela con 10-15 euro.
Per ora mi fermo qui, se mi viene in mente qualche altro consiglio utile lo aggiungo a questo post.
Seguirà (tempo a disposizione per scrivere permettendo) un post con un’impronta più “markettara” anche se ad essere sinceri sono riuscita a non farmi assalire da pensieri “impuri” per la stragrande maggioranza del tempo trascorso.
Tutte le foto scattate sono già su Flickr. Erano più di 400 ma ho fatto una selezione (ora sono 397).
"Non sarà colpa loro se c’è ancora questo tempaccio?". Circa un mese fa, credo la domenica di pasqua, passeggiavo con uragano in via dante e in corso vittorio emanuele; in quella occasione ho visto per la prima volta una decina di cinesi che richiamavano l’attenzione dei passanti aprendo ripetutamente gli ombrelli in vendita. Nell’ultimo mese credo di averli visti tutte le volte che ho passeggiato in corso vittorio emanuele. Un mese fa c’era uno sole splendido.
"Un altro?". Il pensiero era riferito ai temporary shops a cui ho dedicato alcuni post recentemente. In questi giorni ne hanno aperto uno dove vendono abbigliamento, scarpe e accessori di diverse marche a 20, 30, 40 euro. C’era la coda fuori quindi non sono entrata.
(questa mi vergogno un po’ a scriverla) "Con quale criterio scelgono le loro "prede"? Hanno in testa un target?". L’ho pensato mentre schivavo i due-tre ragazzi di colore che vendono libri delle Terre di Mezzo per strada. Una volta ne ho comprati due. Mai letti. Beh no dai, sfogliati e tenuti in borsa per circa un settimana.
Ore 15:30
Come fanno i cinesi a vendere simultaneamente tutti la stessa cosa? Si mettono d’accordo? Si spartiscono i guadagni?