Deviazioni mentali 2.0

Stamattina ho letto un articoletto su MAG Metropolitan Active Generation di Metro e mi sono trovata a sorridere. Ho deciso di scrivervi perchè, magari faccio sorridere anche voi.

780 mila siti porno in soli nove mesi

 

A tanti è riuscito a collegarsi dal computer dell’ufficio un impiegato comunale della città giapponese di Kinokawa. In pratica una media di 10 mila pagine al giorno, venti al minuto. L’impiegato non è stato licenziato. Ma pare sia diventato cieco.

Il mio primo pensiero è stato:

"pensa se avesse un del.icio.us, lo adorerebbero"

Non è che troppo "2.0" mi faccia male?

Lo Yogurt alla Finestra sul Cortile

Può sembrare il titolo di un film invece è un esperimento scientifico involontario che non so quali risultati porterà.

Quella che vedete è una fotografia di un vasetto di yogurt Vitasnella che ho messo sul davanzale della finestra del mio vecchio ufficio (ultimamente ci hanno tutti traslocato al piano di sotto) quando faceva ancora abbastanza freschino per assicurargli un’adeguata temperatura.

Quel vasetto è ancora lì.

Secondo voi cosa potrebbe succedergli? Dite che devo andarlo a buttare?

La web tv series dedicata alle mamme: In the Motherhood

Avevo segnalato In the Motherhood su Twitter già un po’ di tempo fa ma era indubbio che avrei dedicato anche un post a questa iniziativa americana di cui sono ormai diventata una fan accanita!

Si tratta di una divertente serie televisiva fruibile esclusivamente online in un canale dedicato sul sito di MSN le cui protagoniste sono tre donne (tra cui Jenny McCarthy) alle prese con il difficile ruolo di mamma.

A rendere In the Motherhood ancora più interessante è la componente "user-generated": le storie alla base dei vivaci webisodes sono ispirate ai racconti che le mamme pubblicano sul sito e che vengono votati dagli utenti; il racconto vincitore diventa il soggetto del prossimo episodio. Si può quindi dire che questa web tv series è un prodotto innovativo che coniuga l’autenticità degli user-generated contents, con la qualità e la continuità di una produzione seriale televisiva. Se volessimo ipotizzare la sua "applicabilità" o "replicabilità" in Italia è ovvio che bisognerebbe considerare il fatto che i webisodes rappresentano ancora un fenomeno di fruizione limitata ma ci insegnano anche che puntare su elementi apprezzati dal target come la qualità della produzione e soprattutto la serialità possono comunque generare un seguito di pubblico interessante e rappresentare delle leve per la diffusione di forme analoghe di intrattenimento.

In più vorrei farvi notare la tipologia di presenza degli sponsor: la web series, che è alla sua seconda stagione dopo il successo della prima (5.5 milioni di visitatori) è sponsorizzata da Suave ("the only beauty brand specially formulated for moms") e Sprint (numero tre dei servizi mobili in America). Onestamente non so quanto abbiano dovuto investire i due sponsor in questione per realizzare la web series ma credo che la percezione di brand da parte degli utenti che si sono appassionati alle storie delle tre mamme protagoniste non possa che essere positiva. I brand in questione sono molto visibili ma non sono invadenti, io personalmente li percepisco più come "enabler" della serie che "sovvenzionatori", sarà l’espressione "conceived by Suave and Sprint" (ossia concepito da) che appare all’inizio di ogni episodio e l’assenza di ogni altro brand sia all’interno degli episodi che del sito a farmelo pensare?

Deformazione professionale 🙂 a parte vi consiglio vivamente di concedervi 10 minuti di relax (gli episodi durano circa 5-7 minuti ciascuno) e di immergervi nel coinvolgente mondo di In the Motherhood (sto facendo talmente tanta pubblicità a questa serie che dovrebbero pagarmi!).

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The StockRoom: L’incubo dei venditori

Non so da quant’è che gira in rete questo filmato ma l’ho trovato brillante e quindi lo inserisco anche qui.

Si tratta di un video realizzato per RedPrairie, leader mondiale nella tecnologia per la supply chain, in cui viene dimostrato come all’interno del negozio molte delle vendite non vanno a buon fine perchè gli addetti hanno PAURA di recarsi nello StockRoom, ossia il magazzino, per prendere articoli non disponibili nell’area di vendita.

Il filmato è un po’ lunghetto, oltre i 7 minuti, ma è esilarante e vi consiglio di guardarlo se non lo avete ancora fatto 🙂

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Dopo la disperazione del Fan di Britney, arriva il Fan della Pina

Dopo le dure critiche rivolte a Britney Spears legate alla sua esibizione agli Mtv Video Music Awards, come molte di voi saprete un accanito fan ha realizzato un video in cui grida disperato "Leave Britney Alone!" e l’ha inserito su YouTube con questa descrizione

Yes, I was "REALLY" crying, you fucking morons. The one time I’m NOT acting- everyone says I am.. I filmed this window lighting which washes out my face- if the video is watched in full screen I am clearly crying, assholes

Le videorisposte non si sono fatte attendere: in questo momento ce ne sono ben 924! A questa se ne aggiunge una non visibile su YouTube ma sul sito di Radio Deejay ed è dedicato ad un’altra discussa cantante: La Pina 🙂

 

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AGGIORNAMENTO

Se devo essere sincera non ho controllato la presenza su YouTube del video del "fan" della Pina. Visto che Stefano lo ha trovato me ne approprio anch’io e lo aggiungo qui.

X Uomini: Non guardarle le tette! X Donne: Finalmente come sollevarle

Stamattina ho scoperto per caso un video molto divertente dedicato ai guardoni ed in particolare ai guardoni di tette! Quando vi dicono che è meglio distogliere lo sguardo dal petto di una donna, forse in alcuni casi è meglio seguire il consiglio ;-). Buon divertimento!

E a proposito di tette colgo l’occasione per segnalare anche un sito scovato da spery proprio ieri in merito ad un’invenzione che potrebbe risolvere il problema di molte donne, ossia il naturale ammosciamento: ecco a voi il LIFTITS!

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Bring the Love Back: Advertiser VS Consumer

Sono sicura che il 90% di quelli che passeranno da queste parti avranno già visto questo video perchè sta girando tutta la websfera ma se postarlo consentirà anche al restante 10% di scoprirlo sarò contenta 🙂

 
Mi piacerebbe moltissimo che lo vedessero alcune grandi agenzie pubblicitarie che continuano a voler basare le proprie strategie di comunicazione sull’advertising vecchio stile, magari utilizzando le stesse logiche anche per il web. Purtroppo moltissimi advertisers hanno ancora molto da imparare… ma proprio per questo motivo ho paura che non avranno o troveranno occasione per guardare questo video (a meno che qualcuno dall’alto non glielo imponga)
 
Comunque tralasciando la vena critica e tornando a Bring The Love Back, di tutto il video ciò che mi ha sorpreso di più è stata la fine, ossia questo frame.
 
 
La mia reazione è stata: Microsoft??
E la vostra?
 
Ora sono proprio curiosa di capire cosa combineranno…

Revival: Street Fighter II

Grazie a Gijno oggi ho fatto un tuffo nel passato, quando non ero ancora una piccola blogger ma forse una piccola geek, rivivendo i pomeriggi in cui mi trasformavo in Chun Li che cerca di battere Vega per poter affrontare Mr Byson! Forse leggere questi tre nomi risveglierà in alcuni di voi dei tormentati ricordi 🙂 mentre altri non sapranno minimamente di cosa sto parlando: per questi ultimi mi sto riferendo al videogame Street Fighter II.

Street Fighter II è il primo picchiaduro ad incontri a privilegiare gli scontri tra due giocatori umani rispetto agli scontri contro la CPU. Il successo di Street Fighter II fu impressionante, si tratta sicuramente del picchiaduro 2D più celebre in assoluto, tanto da oscurare l’esistenza del suo predecessore. Il gioco originale presenta otto personaggi fra cui scegliere il proprio lottatore e scontrarsi con gli avversari fino a raggiungere quattro boss finali. Il successo di Street Fighter II portò Capcom ad ideare negli anni nuove versioni del gioco.

In questo video potrete vedere la vittoria finale di ognuno dei personaggi contro Mr Byson. Purtroppo il video è in cinese e sembra inoltre che i nomi usati qui in Italia non coincidano con quelli usati in Cina, però godetevelo ugualmente!

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