I Fenomeni di YouTube raccontati da Vanity Fair

Su Vanity Fair di questa settimana è stato pubblicato un articolo sul fenomeno YouTube. Oltre a qualche dato sulle performance del sito (il primo nel titolo “Questo sito ha 9305 anni”, ossia il tempo che l’umanità ha trascorso davanti a YouTube) vengono riportati alcuni casi di particolare e singolare successo che sono andata subito a verificare. Oltre ai soliti noti, tra cui ovviamente LonelyGirl115, ci sono altri filmati che non avevo visto ma che sono sicuramente degni di nota:

Geriatric1927 è un dolcissimo signore inglese di quasi ottanta anni (1927 è la data di nascita) che ha deciso di utilizzare YouTube per raccontare la propria vita, affascinando così migliaia di “nipoti virtuali”. In base a quanto riportato dall’articolo in meno di una settimana è diventato l’autore numero uno del sito e ha respinto le lusinghe dei media per mantenere il proprio anonimato.
Ho guardato alcuni filmati e ho scoperto che è online anche il sito www.askgeriatric.com di cui lo stesso Geriatric parla in alcuni suoi video.


Tra i filmati vi consiglio di guardare “Telling it all 15” dove Geriatric spiega il ruolo che il sesso ha avuto nella sua vita (non posso inserirlo qui perchè la funzione “embed” è disabilitata).

Cambiando argomento e fenomeno, mi ricordo che durante il seminario IL NUOVO POTERE DEI CONSUMATORI SUL WEB dello scorso 4 maggio, Enrico Gasperini Presidente di Digital Magics, durante il suo intervento sulle Video Community e sulle nuove frontiere della partecipazione alle comunità Web, aveva scelto di mostrare il famoso filmato di Gary Brolsma che canta davanti alla sua webcam Dragostea Din Tei di Haiducii come esempio della potenza dei UGC (user-generated content)

L’articolo su Vanity Fair spiega come un altro utente, una certa Brooke Allison Brookers Brodack, sia diventata famosa e abbia ottenuto un contratto con la NBC per il programma notturno di Carson Daly prendendo in giro in un filmato proprio Gary Brolsma.

Ecco alcuni link che la riguardano:
Pagina su YouTube
Pagina su MySpace
Pagina su Wikipedia

Anche Gary non si è accontentato della fama guadagnata su YouTube e ha aperto, immagino in occasione del lancio del nuovo “singolo” New Numa, un proprio spazio su MySpace e un sito internet NEWNUMA.COM.

Infine Vanity invita gli utenti principianti ad effettuare una semplice ricerca tra i video: Dio. A quanto pare il numero è di circa trentamila dove al primo posto però compare… HOMER SIMPSON. Ho provato ed è vero 🙂

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La “cresta esplicita” mi sconcerta

Quando parlo di “cresta” faccio riferimento alla nota espressione “fare la cresta“, parlare di “cresta esplicita” invece è molto meno comune, anche perchè spesso la cosiddetta cresta non è visibile anche se il consumatore spesso è comunque cosciente che sta pagando più del dovuto ma sa che la maggior parte delle volte non si può fare altrimenti.

Perchè parlo di creste? Ieri sono andata con la mia collega alessia alla Fnac di Milano (via Torino) a curiosare tra le novità editoriali e in bella mostra era presente un espositore con i libri scritti da Oriana Fallaci.


114 fnac
Originally uploaded by mcfer2k.


Alessia, che da tempo voleva leggere uno dei suoi testi, si decide a comprare “Lettera a un bambino mai nato”
Va alla cassa e paga 6 euro, così come riportato sull’etichetta applicata sul retro del libro. L’immagine sotto, scattata con il telefonino, è sfocata ma si vede chiaramente l’etichetta ed è possibile (con un po’ di fantasia…) leggere il prezzo


Perchè mettere un’etichetta sopra il prezzo di copertina? Mah, generalmente perchè si tratta di una promozione… non in questo caso… ecco cosa si scopre togliendola


(anche in questo caso purtroppo la foto è sfocata, riporta il prezzo di 5 euro)

Non voglio creare un blog in stile “Mi manda RAI TRE” ma sarei curiosa di sapere se questo tipo di comportamento è tutelato dalla legge, queste “creste esplicite” che poi tanto esplicite non sono visto che devi togliere l’etichetta per scoprire la maggiorazione del 20% sul prezzo di copertina.
Sono cose che mi “feriscono” come consumatrice, perchè sono cliente FNAC e mi sono sempre trovata bene, e non sarà questo a farmi smettere di esserlo, però insomma… sono cose che mi sconcertano sempre!

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“Chi informa non partecipa”: articolo di Luca Conti (Pandemia) su Nova :-)


E come per magia scopro che Luca Conti di Pandemia ha scritto proprio ieri su Nova un articolo intitolato “Chi informa non partecipa” che sottolinea in maniera brillante il difficile rapporto tra i quotidiani italiani e internet.
Sul suo blog ha pubblicato anche il link per scaricare il pdf dell’articolo che vi consiglio di leggere.
Bellissima la metafora utilizzata per illustrare il rapporto tra i quotidiani e internet come apertura dell’articolo:

Una coppia di amanti in cui, nonostante il colpo di fulmine iniziale e dieci anni di convivenza, la scintilla dell’amore non è riuscita a spegnere quel sentimento di diffidenza che, di tanto in tanto, affiora.

Bravo Luca 🙂

Essendo riuscita a recuperare il numero di ieri in ufficio, sono riuscita anche a notare il trafiletto posto accanto all’articolo di Luca che pubblicizza un nuovo libro intitolato “Giornali.it. La storia dei siti internet dei principali quotidiani italiani” di Andrea Bettini che “racconta l’evoluzione del giornalismo online, ormai punto di riferimento per milioni di persone.
La magia sta nel fatto che la ricerca condotta sui siti di 50 giornali italiani ha trovato ispirazione da quella realizzata dal Bivings Group… di cui ho parlato neanche mezzora fa nel precedente post! Se non è coincidenza questa 😀 (e va beh dai mi emoziono per poco…)
Comunque la premessa con la quale questo libro è stato scritto mi sembra buona quindi è molto probabile che sarà uno dei miei prossimi acquisti!
Avrei potuto aggiornare il post precedente ma ho preferito dare giusta visibilità ad entrambe le notizie 😉

Mamme non preoccupatevi: c’è Yahoo Answers!

In queste ultime settimane sono stata colpita dallo spot pubblicitario che presenta l’ultima iniziativa editoriale del Corriere della Sera: l’Enciclopedia dei Ragazzi.
Lo spot mostra un bambino e una mamma in procinto di uscire: il bambino ad un certo punto fa una domanda alla mamma, di carattere pseudo-scientifico, la quale poverina non riesce a rispondere, sentendosi così una “somarella” (appaiono disegnate due orecchie d’asino sopra la testa).
Per questa, e per tutte le altre domande a cui non riuscirete rispondere care mamme, dovrete acquistare ai vostri bambini “L’Enciclopedia dei ragazzi“: “12000 pagine illustrate e più di 6000 voci per approfondire tutto quello che studiano a scuola: dalla storia alla geografia dalla scienza al mondo degli animali. Libri insostituibili per le ricerche, immediati e divertenti per ogni curiosità.“.
Mamme non è vero! Questi libri saranno sicuramente utili ma non INSOSTITUIBILI, voi lo siete 🙂 e con un pizzico di impegno (e una connessione internet) potrete essere all’altezza di ogni domanda. Come? Basta ritardare un po’ la risposta, il tempo necessario per andare su Yahoo! Answers, girare la domanda al popolo di internauti e attendere le prime risposte!
Io l’ho fatto 😉
Quella che vedete sotto è l’immagine di uno dei soggetti scelti per la campagna pubblicitaria con il relativo domandone:


e questa è la stessa domanda su Yahoo Answers (come potete vedere ho voluto specificare nella descrizione sia la fonte che l’intento della domanda onde evitare inutili osservazioni sulla sua natura):


In un giorno ho ricevuto ben 18 risposte (le prime addirittura entro un’ora)!
A parte gli scherzi, oggi ho preso insieme al Corriere una copia della prima uscita e l’ho trovata interessante e adatta al target, vorrei soltanto che i genitori cercassero sempre e comunque di essere un punto di riferimento per i propri figli, anche se a volte non si sentono all’altezza delle loro aspettative: insomma non acquistate libri di questo genere solo per evitare di affrontare con loro l’argomento, ma piuttosto servitevene per condividere insieme il sapere 🙂

(E dopo questa perla di saggezza me ne andrò a letto…)

MySpace: mannaggia a Vanity Fair ;-)

Questa settimana ho letto su Vanity Fair un articolo interessante relativo all’ormai famosissimo MySpace.
Non so se vi è mai capitato, ma quando sento troppo parlare di una cosa tendo ad evitare accuratamente articoli sul tema: così mi era successo con MySpace (credo si possa definire un fenomeno di dissonanza cognitiva).
Ci sono “ricascata” perché ero curiosa di vedere come avrebbe presentato il social network una rivista femminile, e ho fatto bene perché ho scoperto alcuni aspetti curiosi relativi alla sezione Music:

  • I Black Eyed Peas e i Depeche Mode hanno una pagina: i primi hanno ben 446177 friends, i secondi 115505 (il numero di friends rappresenta un indice significativo di popolarità all’interno del social network).
  • È presente anche qualche gruppo e qualche cantante italiano ma con dati nettamente diversi: Eros Ramazzotti ha 1840 friends, i Negramaro solo 68.
  • Applausi per Fabri Fibra che ha ben 683 friends!! Pazzesco…

Come per magia mi sono capitati sotto gli occhi diversi link che parlano dell’argomento:

  • Pandemia racconta che Murdoch ha deciso di investire nel social network italiano targato SKY (che strano 😉 ), SKY LIFE, e spiega quali sono le sostanziali differenze riscontrate tra il colosso (MySpace) e la pulce (SKY Life)… attenti perché le pulci possono dare fastidio… Non finirà con lo scatenare un processo di cannibalizzazione? Beh i due come fa presente anche Pandemia sono distanti anni luce: Gabriele, la versione “Tom” di Sky (se non sapere chi è Tom provate ad iscrivervi a MySpace e lo scoprirete subito), ha 500 amici, Tom ha 103 milioni di friends.
  • Sul forum di GT, circa 15 giorni fa, è stata aperta una discussione intitolata “Chi mi spiega il successo di MySpace?” che è ancora in essere: se vi interessa l’argomento leggetela perché ci sono degli spunti di discussione interessanti.

Insomma, mannaggia a Vanity Fair, se ricomincio a leggere tutti gli articoli su MySpace non lavoro più 😉

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