3 Links per il Weekend [sept1]: Amazonunbox, Traineo e Scappo.it

In attesa che MySpace sferri il suo attacco nei confronti di iTunes, c’è un altro big player che assesta un bel colpo ed è Amazon con il lancio del suo Amazonunbox, ossia il servizio di download di video, film e telefilm. Gli amanti della “Mela” invece stanno aspettando ansiosamente il lancio del nuovo iTunes Movie Store, ma a quanto pare non ci sono ancora conferme definitive sulla data in cui questo avverrà.

Ormai la prova costume è passata, ma non è comunque il caso di impegnarsi per perdere qualche chilo in previsione del panettone e torrone natalizio?? Daiiiii… non è così difficile, ora c’è anche il web, o meglio il web 2.0 che ti aiuta. Leggetevi l’articolo di Mike Yamamoto su CNET News dove sono elencati e descritti alcuni siti che, in pieno stile 2.0, ti aiutano a ritrovare la forma. Come? Ad esempio cercando di coinvolgere i propri familiari come fa Traineo.com: in fase di iscrizione dovrai indicare 4 persone , della tua famiglia o del tuo gruppo di amici, che diventeranno i tuoi MOTIVATORS, ossia riceveranno insieme a te il report dei tuoi progressi e avranno il compito di spronarti a raggiungere i tuoi obiettivi.

La settimana lavorativa ti ha stressato? Stai pensando seriamente di scappare e di lasciare tutto e tutti? Allora raccontalo su Scappo.it e leggi le storie di coloro che ci sono riusciti. Il sito è carino graficamente, i contenuti un po’ poveri e banali, ma magari è solo questione di tempo; tecnicamente non so dirvi se l’inserimento di un post “Voglio Scappare” o “Sono Scappato” funzioni perchè io sto bene dove sto ;-).
Adesso però mi sa che scapperò a casa 😉 …

Technorati technorati tags: , ,

L’IPOD costa troppo? Accontentati di quello online ;-)

Su segnalazione dei Googlisti ho provato anch’io l’IPOD virtuale di Blogmusik che consente di ascoltare musica gratuitamente sul proprio PC. L’audio non è il massimo ma non ci si può di certo lamentare 😉
Di seguito è possibile vedere alcuni screeshots del servizio con relativa descrizione.

MySpace VS iTunes?

Nelle ultime due settimane mi è capitato di parlare per ben due volte di musica digitale e siccome non c’è mai due senza tre rieccomi di nuovo 😉
Ho appreso in questo momento dal sito della BBC che MySpace è seriamente intenzionata ad integrare al suo interno una funzione di download di brani musicali. L’idea ovviamente non è malvagia:

  • Nel mercato si respira da tempo una forte attesa nei confronti di quel “qualcuno” che riuscirà a far barcollare la leadership incontrastata di iTunes, e MySpace, con i suoi 106 milioni di utenti, può essere la risposta
  • La sezione Music di MySpace ha già acquisito un’importanza notevole nel mondo discografico, inizialmente per essere stato il trampolino di lancio di numerose piccole band che nel proprio “Space” online hanno trovato una validissima vetrina alternativa alle luci delle irraggiungibili major, e oggi grazie alla presenza tra gli utenti di big come i Black Eyed Peas e i Depeche Mode (per ulteriori dettagli vi rimando al post del 25 agosto)

Insomma è giustificato che in molti, tra cui la sottoscritta, ritengano che MySpace abbia tutte le carte in regola per scalzare iTunes dal podio, tra cui ovviamente primeggia la più importante che è la capacità aggregativa. che solo il social network di Murdoch oggi può vantare.

L’articolo si conclude con alcune pillole sempre sul mercato musicale tra cui l’accordo tra la Universal e Spiralfrog (vedere post del 1 settembre) e la dichiarazione da parte di YouTube di ambire ad avere al suo interno tutti i video pop esistenti!

Attendo fiduciosa ulteriori aggiornamenti 🙂

“Pluto, we still love you”


Recentemente ho manifestato il mio sconcerto nei confronti della notizia che Plutone non è più considerato come un pianeta.
Mi fa piacere quindi pubblicare il manifesto pubblicitario realizzato da Pedigree.
Un paio di annotazioni per capire meglio il messaggio:

  • Pluto in inglese significa Plutone
  • Il claim di Pedigree è “We’re for dogs

[via adsoftheworld.com]

Sul cucuzzolo della montagna…

Sabato sono stata uno dei sei protagonisti di una indimenticabile gita (e non pensate che l’aggettivo abbia una connotazione esclusivamente positiva eheheh) sui Corni di Canzo.
Ecco i sei temerari sulla cima del corno orientale. Bellissima esperienza, anche se l’acido lattico ancora in circolazione nelle mie gambe mi farebbe dire il contrario 😉
(Per vedere tutte le foto potete cliccare qui)

“Chi informa non partecipa”: articolo di Luca Conti (Pandemia) su Nova :-)


E come per magia scopro che Luca Conti di Pandemia ha scritto proprio ieri su Nova un articolo intitolato “Chi informa non partecipa” che sottolinea in maniera brillante il difficile rapporto tra i quotidiani italiani e internet.
Sul suo blog ha pubblicato anche il link per scaricare il pdf dell’articolo che vi consiglio di leggere.
Bellissima la metafora utilizzata per illustrare il rapporto tra i quotidiani e internet come apertura dell’articolo:

Una coppia di amanti in cui, nonostante il colpo di fulmine iniziale e dieci anni di convivenza, la scintilla dell’amore non è riuscita a spegnere quel sentimento di diffidenza che, di tanto in tanto, affiora.

Bravo Luca 🙂

Essendo riuscita a recuperare il numero di ieri in ufficio, sono riuscita anche a notare il trafiletto posto accanto all’articolo di Luca che pubblicizza un nuovo libro intitolato “Giornali.it. La storia dei siti internet dei principali quotidiani italiani” di Andrea Bettini che “racconta l’evoluzione del giornalismo online, ormai punto di riferimento per milioni di persone.
La magia sta nel fatto che la ricerca condotta sui siti di 50 giornali italiani ha trovato ispirazione da quella realizzata dal Bivings Group… di cui ho parlato neanche mezzora fa nel precedente post! Se non è coincidenza questa 😀 (e va beh dai mi emoziono per poco…)
Comunque la premessa con la quale questo libro è stato scritto mi sembra buona quindi è molto probabile che sarà uno dei miei prossimi acquisti!
Avrei potuto aggiornare il post precedente ma ho preferito dare giusta visibilità ad entrambe le notizie 😉

“9 Ways for Newspapers to Improve Their Websites” (anzi 18)

Tra i feed di oggi mi ha incuriosito molto il titolo dell’articolo pubblicato su CNET NEWS “Can Web 2.0 save newspapers?“, perchè in questo periodo si sta parlando davvero molto delle differenze tra bloggers e giornalisti nel modo di approcciarsi al web e soprattutto delle carenze che le testate giornalistiche hanno nei confronti della propria presenza su internet.
L’articolo su CNET invita i lettori a scoprire quali sarebbero le 9 modalità per i giornali di migliorare i propri siti internet secondo il Biving Group, agenzia americana di consulenza per la comunicazione.
L’elenco ha scatenato le reazioni di molti che tra i commenti hanno indicato ulteriori consigli da dare alle testate giornalistiche su quale dovrebbe essere il giusto approccio nei confronti del web. Alla lista originale di 9 punti + 1 se ne è aggiunta un’altra scaturita dai commenti dei lettori.
Di seguito i 18 punti tradotti in italiano:

  • 1. Usare i TAGS
  • 2. Inserire i feed RSS
  • 3. Integrare le funzionalità dei siti “social”, come Del.icio.us e Digg
  • 4. Inserire link ai post dei Blog che affrontato il tema
  • 5. Eliminare ogni forma di registrazione
  • 6. Collaborare con i Bloggers locali
  • 7. Creare diverse modalità di visualizzazione dei contenuti (ad es. quelli più letti o quelli più “bloggati”)
  • 8. Modernizzare la grafica del sito
  • 9. Imparare da Craiglist (dalla sua semplicità)…personalmente non sono molto d’accordo
  • 10. Consentire la visualizzazione dei contenuti su dispositivi mobili (cellulari e PDA)
  • 11. Dare la possibilità agli utenti di commentare GIUSTISSIMO
  • 12. Migliorare le funzionalità di ricerca
  • 13. Migliorare l’HTML (renderlo quanto più possibile “pulito” per migliorare le performance del sito e diminuire i tempi di attesa di caricamento della pagina)
  • 14. Focalizzarsi su notizie regionali e locali
  • 15. Rendere pubblici i propri archivi
  • 16. Creare versioni multilingue del sito
  • 17. Offrire contenuti supplementari (il web non dovrebbe limitarsi a riportare l’articolo scritto sul quotidiano ma dovrebbe consentire all’utente di approfondire l’argomento
  • 18. Rendere pubbliche tutte le lettere scritte alla redazione con la possibilità di commentarle

Dinosauri ai confini di Milano?


Ieri sera nei pressi di Piazzale Maciachini ho avvistato qualcosa di strano…
Qualcuno sa darmi spiegazioni? Ci sono stati altri avvistamenti?

AGGIORNAMENTO 4 SETTEMBRE 2006
Il mistero è svelato: il dinosauro, un tirex di ben 8 metri, è un’idea di Brand Portal che si è recentemente trasferita nel nuovo business center Bovio 6 (in via Bovio, 6 😉 ).

Musica legale GRATIS? Sì grazie :-)


Ho letto su la Repubblica che per dicembre è prevista l’uscita di un nuovo store di musica digitale chiamato SpiralFrog. Chi non hai mai sentito questo nome prima innanzitutto si dirà “UN ALTRO???” e poi forse come me si chiederà “Ma che razza di nome hanno scelto?” 😉
La vera novità non è la presenza di un altro sito di distribuzione bensì che il download, legale ovviamente, sarà completamente gratuito, e questo semplicemente perchè il progetto conta di autoremunerarsi con la pubblicità.
Ecco quanto riportato sul sito di Repubblica:

Prima di accedere alla canzone bisognerà attraversare, senza scorciatoie, un “corridoio pubblicitario” che introdurrà al brano prescelto. Che non potrà neanche essere copiato o condiviso perché il sito inserirà all’interno dei file musicali dei software anti-duplicazione.

Itunes comincia a tremare? Per il momento non credo proprio ma se l’idea dovesse diventare tendenza e la tendenza consuetudine allora anche i 0.99 cent per brano potrebbero cominciare a pesare.
Potrebbero risentirne di più gli altri Shop musicali nati sulla scia del successo apple come MSN Music, Vitaminic, Tiscali Musica, Mediaworld etc.
Ma anche per loro l’ora della verità (ricordate sempre che sono cresciuta a pane e guerre stellari) è ancora lontana visto che SpiralFrog sarà disponibile solo l’anno prossimo per gli europei (ma l’anno prossimo a gennaio o a dicembre? Insomma c’è una bella differenza)