3 Links per il Weekend [sept3]: Silvia Grilli su Grazia e “ossessione” per i backlink ;-)

Il post scritto da Silvia Grilli sul blog di Grazia “Forse prima o poi capiremo che VINCERE NON È PECCATO“: un’opinione in merito al rapporto tra la donna e il concetto di POTERE. Il post è interessante ma lo è ancora di più la discussione che ne è nata nei commenti (ad oggi 29)

Backlink Checker: ossessionati dai backlink? Allora potete provare anche questo checker gratuito: è sufficiente inserire l’url del proprio sito per avere l’elenco dei backlink. Infine vi segnalo che è presente anche il codice per inserire il checker all’interno del proprio sito.

Sempre in tema di backlink è carino il test “Are you a Big Fish in the Cyber Ocean?“: anche in questo caso basta inserire il proprio URL nell’apposito spazio e in base al numero di backlink ti dicono che tipo di pesce sei all’interno dell’oceano del web! Io sono un Tiny Lil Guppy, come credo molti blogger, ossia il pesce più piccolino che c’è…ma le piccole bloggers prima o poi cresceranno 🙂
[via tagliablog]

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La “cresta esplicita” mi sconcerta

Quando parlo di “cresta” faccio riferimento alla nota espressione “fare la cresta“, parlare di “cresta esplicita” invece è molto meno comune, anche perchè spesso la cosiddetta cresta non è visibile anche se il consumatore spesso è comunque cosciente che sta pagando più del dovuto ma sa che la maggior parte delle volte non si può fare altrimenti.

Perchè parlo di creste? Ieri sono andata con la mia collega alessia alla Fnac di Milano (via Torino) a curiosare tra le novità editoriali e in bella mostra era presente un espositore con i libri scritti da Oriana Fallaci.


114 fnac
Originally uploaded by mcfer2k.


Alessia, che da tempo voleva leggere uno dei suoi testi, si decide a comprare “Lettera a un bambino mai nato”
Va alla cassa e paga 6 euro, così come riportato sull’etichetta applicata sul retro del libro. L’immagine sotto, scattata con il telefonino, è sfocata ma si vede chiaramente l’etichetta ed è possibile (con un po’ di fantasia…) leggere il prezzo


Perchè mettere un’etichetta sopra il prezzo di copertina? Mah, generalmente perchè si tratta di una promozione… non in questo caso… ecco cosa si scopre togliendola


(anche in questo caso purtroppo la foto è sfocata, riporta il prezzo di 5 euro)

Non voglio creare un blog in stile “Mi manda RAI TRE” ma sarei curiosa di sapere se questo tipo di comportamento è tutelato dalla legge, queste “creste esplicite” che poi tanto esplicite non sono visto che devi togliere l’etichetta per scoprire la maggiorazione del 20% sul prezzo di copertina.
Sono cose che mi “feriscono” come consumatrice, perchè sono cliente FNAC e mi sono sempre trovata bene, e non sarà questo a farmi smettere di esserlo, però insomma… sono cose che mi sconcertano sempre!

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Cerca “lafra” su Google e Yahoo.. ma non su Ask ;-)

Oggi ho letto sul blog di Mauro Lupi un post intitolato “Vuoi sapere chi sono? Cercami su Ask.com“? dove Mauro spiega che Ask, il non ancora molto noto ma indubbiamente valido motore di ricerca, ha aggiunto alle sue Smart Answer anche quelle relative ai blogger più popolari in Italia e ovviamente ci riporta il suo caso come esempio.
Tanto per divertirmi un po’ ho provato a cercare “lafra” su ASK e, come immaginavo, non compaio nemmeno tra i primi 10 risultati. In compenso c’è una certa lafrà (con l’accento!) che spicca in vetta alla classifica, beata lei 🙂


Va decisamente meglio se provo a cercare nella directory dei blog, in questo caso sono prima con ben due risultati


Stranamente di lafrà nemmeno l’ombra, boh.

Fatto 30 faccio 31 e cerco “lafra” su Google, conscia che molto probabilmente avrei avuto più “considerazione” in quanto Blogger, la piattaforma che uso per il mio blog, è di sua proprietà, e infatti mi aggiudico un ottimo secondo posto

lafrà segue in quarta posizione

Fatto 31… perchè non fare 32? Provo a cercare “lafra” anche su Yahoo e sopresa: SONO PRIMA!

lafrà non c’è… perchè? Ecco un semplice quesito che ogni tanto assale la mia testolina: “Perchè sono lì e non sono là?” 😉

Strano mondo quello dei motori di ricerca, c’è davvero tantissimo da imparare… A questo proposito per chiudere il post segnalo che tra meno di 3 giorni arrivano i primi due libri di Pandemia e uno di questi s’intitola “Motori di ricerca al 100%“: magari è la volta buona che imparo qualcosa eheheh.

Conclusione: per quanto mi riguarda continuate a cercare con Google e Yahoo e aspettate che io sia diventata una blogger “popolare” per passare ad ASK 😛

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Menù di immagini: Pittarello, non è obbligatorio!

Mi capita navigando di vedere siti che creano menù con le immagini e in alcuni casi il risultato è soddisfacente se non notevole. Un esempio è il sito di NikeWomen In altri casi tutta la navigazione è impostata su elementi grafici, come se l’utente stesse navigando all’interno di un disegno alla ricerca delle sezioni del sito. Vi segnalo il sito dell’agenzia inglese Square Circle Cosa centra Pittarello con tutto questo? Oggi Alessia, alias la mia collega web designer, mi fa vedere il sito pittarello-calzature.it e ho pensato che volesse mostrarmi la nuova collezione autunno-inverno (siamo entrambe clienti 😉 ). Probabilmente questo è l’obiettivo che l’ha portata sul sito ma il suo occhio grafico non ha potuto fare a meno di notare un particolare a nostro parere meritevole di critica: il menù principale. Come è possibile notare ad ogni voce è stata associata una fotografia ed il nome della sezione è visibile solo con il roll-over. Ora il punto è: con quale criterio queste immagini sono state scelte? Lascio a voi ogni possibile commento, io intanto riporto una per una l’immagine scelta e la voce del menù associata.

Un Marchio (eh va beh sono scelte)

Il Successo (effettivamente molte biondone dallo sguardo languido arrivano velocemente al successo)

La Tradizione (ci può stare)

Il Cliente (boh…mai visto clienti così in negozio)

La Struttura (no comment)

Il Futuro (!!!)

Il Marketing (aiuto…)

La presenza di un altro sito, Pittarello.com, e la presenza dell’anno 2004 nell’URL del sito pittarello-calzature.it , mi fa sperare che quest’ultimo verrà presto messo offline (che qualcuno se ne sia dimenticato??). Sta di fatto che spero per i miei occhi di non vedere più menù creativi come quello descritto eheheh, un menù di testo sarebbe stato decisamente più appropriato 😉

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Il tuo nome con le immagini di Flickr (quarto link per il weekend :-) )

Dopo aver creato ben 6 pagine di ricerca personalizzate con i temi più famosi (vedi post precedente), inserisco anche il mio nome creato con le immagini di  Flickr

LAFRA

Generatore creato da Andrea Micheloni. Ah, questa non è l’unica versione ottenibile, se fate il refresh della pagina vedrete come il mio nome continuerà a ricomporsi con nuove lettere. [via blublog]

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3 Links per il Weekend [sept2]: Google personalizzato, IMligg e il compleanno di Maestro Alberto

Personal(ised) search engines: basta inserire il proprio nome e scegliere uno dei motivi/temi proposti per creare la propria pagina di ricerca personalizzata [via sdamy]

IMligg: I siti di article marketing continuano a sbocciare, l’ultimo arrivato è IMligg, il contenitore di contenuti user-generated di IMlog, in cui puoi inserire le tue notizie, i tuoi comunicati stampa, i post del tuo blog, gli articoli che hai letto, insomma tutti i link e il contenuto che vuoi, l’unica condizione è che il contenuto abbia attinenza con il marketing. Gli utenti che leggono la notizia che hai pubblicato sono liberi di votarla, in questo modo le notizie con i voti migliori saranno messe in evidenza in home page. [via ebolablog]

Maestro Alberto, insegnante di una scuola elementare in toscana, con il suo blog albertopiccini.it (…un punto di partenza per coloro che sono interessati al mondo della scuola primaria – docenti, genitori e bambini – e che cercano indicazioni per il lavoro, lo studio e lo svago…) compie un anno: AUGURI 🙂

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Una ragazza anomala… internet addicted?

Recentemente ho partecipato ad una discussione lanciata sul forum di Giorgio Tave dedicata alle donne sul web.
nelli, promotrice della discussione, domanda a tutti gli utenti se secondo loro esiste un linguaggio, un modo di comunicare, o altri strumenti di webmarketing che possano attirare e fidelizzare le donne su un sito, un forum o un negozio e-commerce, che possano quindi avvicinarle ad un determinato prodotto o argomento o al contrario allontanarle. nelli, conclude il suo primo messaggio in questa discussione dicendo

qualcuno può obiettare che le donne sono meno tecnologiche ma a parte che gli spezzo le braccine, gli rispondo che nel 2006 per fortuna non è più così. che pur con qualche differenza rispetto agli uomini, le donne usano molto la Rete per informarsi, confrontarsi, comprare, prenotare o cazzeggiare

Dopo questa solida presa di posizione da parte sua non ho potuto sentirmi presa in causa perchè “io sono una donna nel web” e perchè anch’io avrei voglia di spezzare qualche braccino a qualche ometto presuntuoso 😉
Vi riporto la mia risposta e poi vi dico cosa mi ha spinto a parlarne anche sul mio blog 🙂

Ciao nelli, purtroppo non credo di poterti essere utile perchè in molti, e soprattutto molte, mi ritengono una donna anomala 🙂
Mi spiego meglio: a me piace il mio lavoro (project manager per il web e il mobile) e passo gran parte del mio tempo al computer anche se non è strettamente richiesto… Esco tardi dall’ufficio perchè il lavoro lo richiede ma anche perchè mi piace dedicarci del tempo, diciamo non il minimo indispensabile.
Se parlo dei miei interessi, web, 2.0, blog, forum etc non trovo interlocutori tra le mie conoscenti, mi ascoltano ma generalmente il discorso non trova ulteriori approfondimenti; forse è anche per questo che mi sono ritrovata a scrivere su questo forum, perchè almeno qui parliamo tutti una lingua comune 😉 anche se ovviamente anch’io sono conscia del fatto che ci sia una netta prevalenza di uomini.
Quindi non posso dirti quali sono le caratteristiche che un sito dovrebbe ad esempio avere per piacere al sesso femminile perchè non credo di essere abbastanza rappresentativa 🙂 […] Comunque ti faccio anch’io i complimenti per aver aperto questa discussione, e sono disponibile ad aiutarti a spezzare qualche braccino a chi prova a sostenere che la presenza delle donne sul web non sia di qualità (sulla quantità dobbiamo ancora aspettare)… 😉

Oggi su Marketing Routes un post ha catturato particolarmente la mia attenzione “Web Addicted“: al suo interno sono presenti i link di alcuni test che ti consentono di verificare il tuo livello di addiction (dipendenza, assuefazione) a internet.
La domanda mi è sorta spontanea… io sono internet addicted?? In base al test, Internet addiction test (IAT), direi quasi… ho totalizzato 56 punti rientrando così nella fascia diciamo intermedia; le fasce previste infatti sono tre:

  • 20 – 49 points: You are an average on-line user. You may surf the Web a bit too long at times, but you have control over your usage.
  • 50 -79 points: You are experiencing occasional or frequent problems because of the Internet. You should consider their full impact on your life.
  • 80 – 100 points: Your Internet usage is causing significant problems in your life. You should evaluate the impact of the Internet on your life and address the problems directly caused by your Internet usage.

Come ho commentato su Marketing Routes da una parte la presenza di test di questo genere mi fa piacere perchè mi fa capire che la malattia, se così si può chiamare, è diffusa, altrimenti nessuno ipotizzerebbe mai di creare un questionario sul tema, dall’altra mi ricorda come per una donna “l’addiction” può davvero essere un problema quando le cose a cui bisogna badare sono tante e tutte di estrema importanza per un motivo o per un altro.
Al test sull’internet addiction aggiungere un questionario sull’altro “male” che interessa gli internettiani, ed in particolare direi proprio le donne: il MULTITASKING! Se cè un test anche su questo lo faccio 🙂

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Burger King su MySpace

Già, non bastavano gruppi musicali, cantanti famosi, e presunte tali, ora sul social network più famoso del pianeta possiamo trovare anche Whopper e Crispy Chicken… non sapete di cosa sto parlando? Ma siete veramente dei salutisti 😉
I sopracitati sono due panini rientranti nella gamma dei prodotti di Burger King, la catena di fast food concorrente di McDonald’s, non molto nota qui ma sicuramente lo è all’estero.
Tornando all’obiettivo di questo post ho scoperto in un articolo pubblicato su BusinessWeek che anche Burger King è presente su MySpace con la propria pagina, che vede padrone il suo testimonial per eccellenza, alias THE KING.


L’orientamento stategico attuato, come è facilmente comprensibile dal titolo dell’articolo “Marketing to Kids Where They Live“, è quello di attirare i giovani consumatori nei luoghi dove è più facile trovarli, anche se si tratta di spazi virtuali. La scelta a quanto pare è stata indovinata, THE KING oggi conta 129845 friends e questo grazie soprattutto a due motivi:

  • Gli utenti possono scaricare gratuitamente episodi di note serie televisive quali 24 e American Dad
  • All’interno della pagina è possibile lasciare commenti di qualunque tipo, fino a quando questi rispettano la policy di MySpace non c’è nessuna censura.

A questo proposito è interessante notare come la presenza di THE KING all’interno di MySpace non sia limitata solo alla pagina “ufficiale” ma sia replicata in altri spazi nei modi più disparati: video, foto, blog.
Vi segnalo un blog dedicato al personaggio, con alcuni simpatici fotomontaggi, e vi faccio vedere un divertente filmato in cui THE KING si diverte a mostrare il dito medio di fronte ad alcune note catene come l’inafferabile McDonald, PizzaHut, KFC e Dunkin Donuts.

Nei confronti di questi contributi amatoriali la catena di hamburger si esprime così: “Imitation is the highest form of flattery” (L’imitazione è la forma più elevata di adulazione).

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Burger King su MySpace

Già, non bastavano gruppi musicali, cantanti famosi, e presunte tali, ora sul social network più famoso del pianeta possiamo trovare anche Whopper e Crispy Chicken… non sapete di cosa sto parlando? Ma siete veramente dei salutisti 😉
I sopracitati sono due panini rientranti nella gamma dei prodotti di Burger King, la catena di fast food concorrente di McDonald’s, non molto nota qui ma sicuramente lo è all’estero.
Tornando all’obiettivo di questo post ho scoperto in un articolo pubblicato su BusinessWeek che anche Burger King è presente su MySpace con la propria pagina, che vede padrone il suo testimonial per eccellenza, alias THE KING.


L’orientamento stategico attuato, come è facilmente comprensibile dal titolo dell’articolo “Marketing to Kids Where They Live“, è quello di attirare i giovani consumatori nei luoghi dove è più facile trovarli, anche se si tratta di spazi virtuali. La scelta a quanto pare è stata indovinata, THE KING oggi conta 129845 friends e questo grazie soprattutto a due motivi:

  • Gli utenti possono scaricare gratuitamente episodi di note serie televisive quali 24 e American Dad
  • All’interno della pagina è possibile lasciare commenti di qualunque tipo, fino a quando questi rispettano la policy di MySpace non c’è nessuna censura.

A questo proposito è interessante notare come la presenza di THE KING all’interno di MySpace non sia limitata solo alla pagina “ufficiale” ma sia replicata in altri spazi nei modi più disparati: video, foto, blog.
Vi segnalo un blog dedicato al personaggio, con alcuni simpatici fotomontaggi, e vi faccio vedere un divertente filmato in cui THE KING si diverte a mostrare il dito medio di fronte ad alcune note catene come l’inafferabile McDonald, PizzaHut, KFC e Dunkin Donuts.

Nei confronti di questi contributi amatoriali la catena di hamburger si esprime così: “Imitation is the highest form of flattery” (L’imitazione è la forma più elevata di adulazione).

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Piccole Bloggers crescono: i Technorati Tags

Molte persone quando leggeranno questo post faranno un sorrisetto del tipo “Tse, i Technorati Tags, praticamente il mio pane quotidiano” ma nel mio caso sono una scoperta recente, e con recente intendo di un mesetto fa non di qualche giorno.. e allora perchè aspettare tanto per utilizzarli? Il fatto è che per utilizzarli e per visualizzare la relativa icona senza troppi incartamenti di codice è necessario ricorrere ad un plugin e onestamente ho fatto un po’ di fatica a trovarne uno specifico per la piattaforma di Blogger. Oggi mi sono impegnata un po’ più del solito e finalmente ho trovato la descrizione di una soluzione che ritengo ottima e che quindi ho deciso di segnalare.
Gli step da seguire per creare ed inserire i tag Technorati all’interno del proprio blog sono i seguenti:

  • Copia il codice indicato nel post di Free Hogg: javascript:(function() eccetera eccetera
  • Clicca con il tasto destro sulla barra dei segnalibri e seleziona Nuovo Segnalibro (New bookmark).
  • Scegli il nome che vuoi dare al segnalibro e copia il codice nello spazio riservato all’indirizzo (URL)
  • Per inserire i Technorati Tags all’interno del tuo post basta cliccare sul segnalibro, inserire il tag o i tag nell’apposito spazio senza utilizzare le virgole e cliccare OK
  • Copiare ed incollare il codice che ti appare nella pop-up


Come potete vedere il post da cui ho tratto questa informazione è datato 1 dicembre 2005 ma spero di essere utile ad altri baby bloggers come me 🙂

[via Free Hogg]

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