Libero Community: il vantaggio di avere 7 nickname

qual è?

Ok provo a spiegarmi meglio.

Sto provando a documentarmi sullo stato del social networking in Italia, ci sono tantissime informazioni sugli USA e UK ma sull’Italia è più difficile trovare materiali interessanti. Anyway, controllando sul mio del.icio.us ho trovato un post del blog di IAB del 18/1/2008 con "il trend di Internet in Italia nel 2007" di Nielsen Online, per la serie da qualche parte devo pur partire.

 

Tra le categorie di siti che rilevano i rialzi più significativi rispetto al 2006 da segnalare le communities (14,3 milioni di utenti, +46%), trainate soprattutto da Windows Live Spaces, Libero Community, Alice Community, MySpace e Facebook

MySpace e Facebook vengono considerate communities alla stessa stregua di Windows Live Spaces, Libero Community e Alice Community; non si parla di social networks.

 

In tutta sincerità devo però ammettere di non aver idea di cosa siano concretamente le communities di Libero e di Alice, di avere solo una vaga conoscenza degli strumenti presenti al loro interno, e di essermi ripromessa da diverso tempo di trovare 5 minuti per farci un giro.

Oggi ho trovato quei fatidici 5 minuti e sono partita da Alice Community. Ho ritrovato gli strumenti che conoscevo (ma non testato) come C6 messenger, myblog.it e Virgilio Genio e ho avuto la conferma che si tratta di un luogo dove ovviamente incontrare altre persone a scopi diciamo prevalentementi amorosi (e dentro la parola amoroso direi che c’è di tutto un po’).

Chi puoi trovare quindi sulla Community di Virgilio/Alice?

  • sirene
  • barbie girls
  • dark ladies
  • intellettuali
  • principi azzurri
  • etc

Direi che ce n’è per tutti i gusti. Buona ricerca a tutti.

Poi passo a Libero Community.

Vedo Cerca Nuovi Amici, Chat, Forum, Cupido – Cerca l’anima gemella, TrovAmore, Blog, Video, Siti personali. Non manca niente all’appello, è una community fatta e finita.

Incuriosita clicco su ENTRA e questa è la schermata che ho trovato:

Non ho ancora compilato il primo campo perchè mi sto interrogando sul primo grande vantaggio che mi offre Libero per entrare nella sua Community: in pochi click potrai creare sino a 7 nickname.

ma perchè dovrei farlo? Forse mal che vada posso far filtrare me e mestessa 😉

A parte gli scherzi un’idea ovviamente me la sono fatta, ma secondo voi la prospettiva di potersi creare 7 nickname è allettante?

(PS se qualcuno nel frattempo avesse dei documenti, post, articoli, utili sullo stato del social networking in Italia me lo può segnalare? Grazie :-))

Pensierini della pausa pranzo

Corso Vittorio Emanuele, Milano, ore 13:45.

  1. "Non sarà colpa loro se c’è ancora questo tempaccio?". Circa un mese fa, credo la domenica di pasqua, passeggiavo con uragano in via dante e in corso vittorio emanuele; in quella occasione ho visto per la prima volta una decina di cinesi che richiamavano l’attenzione dei passanti aprendo ripetutamente gli ombrelli in vendita. Nell’ultimo mese credo di averli visti tutte le volte che ho passeggiato in corso vittorio emanuele. Un mese fa c’era uno sole splendido.
  2. "Un altro?". Il pensiero era riferito ai temporary shops a cui ho dedicato alcuni post recentemente. In questi giorni ne hanno aperto uno dove vendono abbigliamento, scarpe e accessori di diverse marche a 20, 30, 40 euro. C’era la coda fuori quindi non sono entrata.
  3. (questa mi vergogno un po’ a scriverla) "Con quale criterio scelgono le loro "prede"? Hanno in testa un target?". L’ho pensato mentre schivavo i due-tre ragazzi di colore che vendono libri delle Terre di Mezzo per strada. Una volta ne ho comprati due. Mai letti. Beh no dai, sfogliati e tenuti in borsa per circa un settimana.

Ore 15:30

  1. Come fanno i cinesi a vendere simultaneamente tutti la stessa cosa? Si mettono d’accordo? Si spartiscono i guadagni?
  2. Perchè non ho guardato quando chiude?
  3. La deformazione professionale non ha limiti.

500 Pop.Up Store: “fighetto”, innovativo, coerente. Almeno sulla carta.

Vi avevo già anticipato che Fiat in occasione del Salone del Mobile avrebbe inaugurato un suo "temporary store" che ufficialmente si chiama 500 POP.UP STORE.

500 Pop.Up Store sul sito ufficiale

Oggi ho dato un’occhiata in rete e ho visto che questa iniziativa comincia a raccimolare un po’ di visibilità. Alcuni dettagli che ritengo personalmente interessanti:

  • Il Pop.up Store è in Corso Como, direi la zona più "fighetta" di Milano.
  • Fiat 500 regala "la possibilità di navigare liberamente nella zona di Corso Como con il tuo portatile o mobile device" utilizzando il collegamento wi-fi messo a disposizione; per usufruirne bisogna recarsi nel pop.up store e lasciare i propri dati. Una scelta strategicamente rilevante per il posizionamento del brand: che tu sia un potenziale usufruitore del collegamento wi-fi o che tu non lo sia, questa iniziativa comunica attenzione verso il proprio pubblico, l’essere up-to-date (soprattutto per un brand come Fiat 500 che ha un forte portato vintage), mobilità.
  • Sarà aperto fino al 31 luglio, quindi sempre "temporary" ma decisamente non a breve termine se confrontato con altre iniziative simili (vedi Alixir e Nivea).
  • Il pop.up store ospiterà la mostra "500 Work Pop" realizzata in collaborazione con Guzzini, brand di design italiano, giovane e accessibile, insomma un partner decisamente coerente. Oggi l’inaugurazione.

Insomma, sulla carta i presupposti mi sembrano buoni. Come diceva Francesco nel mio precedente post sull’argomento "Se fatto bene sarà sicuramente un successo". Staremo a vedere 🙂

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Il mangione uragano scrive: “cosa faccio la lascio??? ditemi voi…”

C’è un posto sul web dove uragano è più presente di me ed è il sito del Mangione.

Iscritto dal 2005, uragano si è guadagnato il titolo di Mangione VIP, che viene assegnato agli utenti che hanno scritto un certo numero di recensioni e raggiunto una data soglia di punteggio.

A uragano non piace solo mangiare, ma anche e soprattutto cucinare, va da sè che in casa quello che frequenta maggiormente (direi quasi esclusivamente) la zona fornelli è lui… io apparecchio, sparecchio e faccio partire la lavastoviglie (in realtà non sempre). Ah assaggio anche la pasta, ho un talento particolare per azzeccare la cottura :-\.

Nell’eventualità in cui lui non ci fosse nel momento del bisogno alimentare ho pensato di acquistare qualche barattolino di sugo pronto da tenere in dispensa, insomma per le emergenze. Diciamo che uragano non ha apprezzato e ha chiesto ai suoi amici mangioni quali provvedimenti dovrebbe prendere di fronte a questo inaccettabile comportamento da parte mia

Qualcuno vuole difendermi?? 😮

La web tv series dedicata alle mamme: In the Motherhood

Avevo segnalato In the Motherhood su Twitter già un po’ di tempo fa ma era indubbio che avrei dedicato anche un post a questa iniziativa americana di cui sono ormai diventata una fan accanita!

Si tratta di una divertente serie televisiva fruibile esclusivamente online in un canale dedicato sul sito di MSN le cui protagoniste sono tre donne (tra cui Jenny McCarthy) alle prese con il difficile ruolo di mamma.

A rendere In the Motherhood ancora più interessante è la componente "user-generated": le storie alla base dei vivaci webisodes sono ispirate ai racconti che le mamme pubblicano sul sito e che vengono votati dagli utenti; il racconto vincitore diventa il soggetto del prossimo episodio. Si può quindi dire che questa web tv series è un prodotto innovativo che coniuga l’autenticità degli user-generated contents, con la qualità e la continuità di una produzione seriale televisiva. Se volessimo ipotizzare la sua "applicabilità" o "replicabilità" in Italia è ovvio che bisognerebbe considerare il fatto che i webisodes rappresentano ancora un fenomeno di fruizione limitata ma ci insegnano anche che puntare su elementi apprezzati dal target come la qualità della produzione e soprattutto la serialità possono comunque generare un seguito di pubblico interessante e rappresentare delle leve per la diffusione di forme analoghe di intrattenimento.

In più vorrei farvi notare la tipologia di presenza degli sponsor: la web series, che è alla sua seconda stagione dopo il successo della prima (5.5 milioni di visitatori) è sponsorizzata da Suave ("the only beauty brand specially formulated for moms") e Sprint (numero tre dei servizi mobili in America). Onestamente non so quanto abbiano dovuto investire i due sponsor in questione per realizzare la web series ma credo che la percezione di brand da parte degli utenti che si sono appassionati alle storie delle tre mamme protagoniste non possa che essere positiva. I brand in questione sono molto visibili ma non sono invadenti, io personalmente li percepisco più come "enabler" della serie che "sovvenzionatori", sarà l’espressione "conceived by Suave and Sprint" (ossia concepito da) che appare all’inizio di ogni episodio e l’assenza di ogni altro brand sia all’interno degli episodi che del sito a farmelo pensare?

Deformazione professionale 🙂 a parte vi consiglio vivamente di concedervi 10 minuti di relax (gli episodi durano circa 5-7 minuti ciascuno) e di immergervi nel coinvolgente mondo di In the Motherhood (sto facendo talmente tanta pubblicità a questa serie che dovrebbero pagarmi!).

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In arrivo il temporary shop di Fiat 500

Libro Internet PRIeri sono andata alla presentazione di Internet PR invitata dal suo autore Marco Massarotto. Oltre a Marco erano presenti Antonio Sofi, Giovanni Boccia Artieri, autore della prefazione del libro, e Manuela Crippa, conosciuta in rete soprattutto come blogger del corporate blog Quellichebravo in quanto allora product manager di Fiat Bravo e ora product manager del fiore all’occhiello di casa Fiat: Fiat 500.

Ed è stato proprio chiaccherando insieme a Manuela che ho trascorso parte della serata, parlando ovviamente dell’importanza crescente delle Internet PR e di come questo argomento sia ancora difficile da trattare in molte aziende. Mi fa sempre piacere conoscere persone entusiaste del proprio lavoro e che hanno voglia di condividere questo entusiasmo con gli altri, lo trovo un atteggiamento contagioso. Questo post ne è la dimostrazione: dovrei essere sul divano in totale relax con uragano e invece l’ho lasciato lì da solo con gli occhioni di chi vuole lamentarsi ma non lo fa perchè sa che la voglia che ho di scrivere è sempre tanta e il tempo è sempre poco (ma giuro che appena finito spengo tutto e ritorno da lui!).

Visto che sono una milanese acquisita Manuela mi ha invitato a scoprire all’interno del sito fiatgroupautomobilespress.com tutte le iniziative che Fiat sta organizzando in occasione del Salone del Mobile tra cui ovviamente ha colpito subito la mia attenzione il "Temporary Store" visto l’interesse che ho già avuto e dimostrato nei confronti di questo argomento:

[…] Fiat 500 sarà protagonista dell’evento milanese con numerose iniziative, alcune di queste in programma presso il Fiat 500 Pop Up Store in Via De Tocqueville 11. Il nuovo spazio sarà inaugurato con una grande festa il 18 aprile alle ore 18.30 in occasione del quale sarà ospitata la mostra “500 Work Pop” realizzata in collaborazione con Guzzini.

Il “Temporary-Store” resterà aperto fino al 31 luglio e sarà un luogo attento al design dove conoscere l’Universo Fiat 500, in cui protagonista non sarà solo l’auto ma anche il visitatore che si muoverà in un luogo “vivo”, che comunica emozioni. Uno “spazio libero” in cui si potrà navigare in Wi-Fi, vivere iniziative editoriali o addirittura assistere a trasmissioni radiofoniche o televisive che utilizzeranno l’area come studio.

Il Fiat 500 Pop Up Store sarà, inoltre, un luogo in cui le persone potranno “sperimentare” un’emozione vivendo un’originale esperienza d’acquisto che riguarderà la Fiat 500 e molti altri oggetti esposti. Sarà luogo di merchandising e licensing, teatro di iniziative, esposizioni e mostre esclusive.

Quindi dopo i recentissimi temporary lounge di Barilla Alixir, il "temporary political store" di Berlusconi, arriva Fiat 500 Pop Up Store.

Personalmente seguirò questa iniziativa con molto interesse. Posso chiedervi cosa ne pensate? Cosa vi aspettereste da Fiat? E cosa non vi aspettate ma vi piacerebbe tanto trovare all’interno dello store?

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Un tuffo negli anni 80: Sgorbions, Poochie, Snorks…

Mi è appena arrivata una email che mi ha fatto fare un tuffo nel passato, nella mia prima decade di vita 🙂

Vediamo quali emozioni susciteranno in voi queste foto:

Gli SGORBIONS (me li ero completamente dimenticati!)

 Sgorbions Matteo Cappereo

  Sgorbions Rina Catarrina

Sgorbions Marcello Sbudello

 

 Gli SNORKS (credo di averne ancora uno a casa da qualche parte)

Snorks

 

 Il "computer" GRILLO (mi ricordo che ce l’avevo ma cosa diavolo faceva??)

Grillo

 

 I ciondolini a forma di ciuccio (ne avrò avuto un centinaio, me li mettevo al collo… oddio)

I ciucci (ciondoli)

 

 I Popples (sicuramente ne ho uno a casa)

Popples

 

 Il Billy!! Quanti ne avete bevuti eh?

Billy

 

 Poochie (oh mamma la conosco.. ma perchè?)

Poochie

 

 Ce l’avevo

Orologio Mulino Bianco

 

 Ce l’avevo!

Gioco anni 80

 

Le gommine del Mulino Bianco

Sorpresine mulino bianco

 

Ne ho caricate altre su Flickr in un apposito set "Revival", queste però sono quelle che mi hanno "emozionato" di più 😀

Da quando i VJ fanno le ruote? [Pubblicità Assorbenti]

Ieri ho visto una pubblicità che mi ha lasciato perplessa.

Una ragazza sta facendo un provino per diventare VJ, il sogno di molte ragazze come lei. Manca solo uno step al tanto atteso traguardo: le viene chiesto SE SA FARE LA RUOTA!

Oh no, ho le mestruazioni, e ora come faccio? Niente paura, grazie ai miei fantastici assorbenti non dovrò rinunciare a questa grande opportunità, posso fare la ruota senza alcun problema e pensiero.

Ora aiutatemi a capire… è davvero così importante saper fare la ruota per diventare VJ? Insomma non la devono saper fare nemmeno i ballerini di Amici!

AGGIORNAMENTO 11 aprile 2008

Mi sembra doveroso aggiungere anche il video della Litizzetto: