Settimana scorsa sono stata ad Amsterdam due giorni per lavoro.
Era la prima volta. Non sono riuscita a vedere un granche’ perche’ non ho avuto il tempo di gironzolare ma ne sono rimasta ugualmente affascinata. L’ufficio che mi ha ospitata e’ in una delle strade che costeggiano i canali non lontana dal centro.
Che meraviglia! Tutti in giro in bicicletta, biciclette all’apparenza vecchie visto che in alcuni casi si tratta solo di look e non di eta’ del mezzo, e pochissime macchine.
Su Flickr ho caricato un po’ di foto, anch’esse scattate di fretta senza dedicarci troppo tempo ma che rimangono ugualmente un bel ricordo di questa trasferta olandese.
Ma veniamo al titolo del post: come spesso succede le discussioni piu’ improbabili e le curiosita’ piu’ bizzarre nascono e vengono fuori mentre si mangia (mannaggia ai miei colleghi inglesi che non hanno questa cultura, passano tutte le pause pranzo in ufficio sigh).
La curiosita’ che vorrei condividere con voi e’ l’espressione inglese Tit Monday. C’e’ un giorno dell’anno non predefinito ma che cade generalmente in primavera dove le donne la mattina si svegliano e dato un improvviso aumento della temperatura decidono di lasciare a casa il cappotto pesante e di scoprirsi un pochino. Quel giorno si chiama appunto “Tit Monday” ed e’ un’espressione che ormai fa parte del vocabolario linguistico di molti inglesi (a quanto mi e’ stato detto), uomini e donne. Visto che su queste cose sono come san tommaso, se non googlo non credo, ho cercato l’espressione ed effettivamente esiste eheh! Vi riporto un estratto di un articolo dedicato a questo “fenomeno”.
That glorious day when, heading into work on the bus, or walking to the tube, or sitting on the train, you find yourself suddenly chirpier than you have been in months. You find yourself smiling at strangers again. […] And then you get a text around lunchtime from a mate which says: "At last, Tit Monday!" And you instantly understand why you are so happy. For Tit Monday is that special day in the year when, for the first time, the temperature rises above that magical point which causes girls getting dressed in the morning to decide to show a bit of skin.
Dopo questa chicca mi rimetto a lavorare 🙂
Buona giornata a tutti.
A proposito di biciclette in quasi tutti i paesi europei vanno alla grande. Sono tornata proprio lunedì da una settimana a Parigi e là non ho visto nessuno con una propria bicicletta, solo a noleggio. Il bike sharing va fortissimo là e sta iniziando a prendere piede anche in Italia come dimostrano le iniziative prese dai 60 comuni italiani…tra i qualia nche la mia città..Rimini!
Mi piace!
L’articolo e anche l’idea del Tit Monday.
E pensare che c’è gente che odia il lunedì, tsè
Belle le foto, Amsterdam ancora non l’ho visitata potrebbe essere la mia meta futura per un week-end lungo.
La bici così agghindata è molto bella e simpatica, quasi schiatto di invidia… li voglio anch’io per la mia bici!
Spero che prenda piede anche qui in Italia il bike sharing, perchè come iniziativa non è male, anch’io lo vista a parigi ed ho apprezzato molto vedere le persone prendere la bici per poi lasciarla al primo punto disponibile di ‘parcheggio bici’.
Sicuramente incentiva lo spostamento e l’attività fisica 🙂
Vivo in un posto in cui non c’è bisogno di ‘Tit Mondays’… e nemmeno lo sapevo! 😀
e’ dietro casa mia 🙂
Anch’io vorrei fortemente il bike sharing. Ne avevo parlato anche in un post su One web 2.0 più di un anno fa
http://www.oneweb20.it/20/07/2007/titolo/
Certo con il bike sharing diventa difficile poter usare quei simpatici gadget che piacciono tanto a me e a advsha 🙂
Qui ad Amsterdam le bici in sharing sono un’istituzione pubblica, le ferrovie nazionali hanno dei punti di prelievo in quasi ogni stazione, ed il tutto viene gestito con una card magnetica: basta strisciare la card, si prende la bici, altra strisciata, si riconsegna e l’importo viene scalato automaticamente dal conto in banca 🙂
Peraltro ho visto lo stesso a Siviglia e altre città spagnole, oltre che in Belgio ed in Germania. E l’Italia?
C’è anche un altro lato però. Qui ad Amsterdam anche molto diffusa un’altra forma di bike sharing, meno legale ma non per questo meno utilizzata, che da noi si chiama furto: si notano infatti ovunque imponenti lucchetti, quelli che da noi si usano solo per le moto… :-/
Credo che il furto funzioni benissimo anche qua in Italia, soprattutto presso le stazioni ferroviarie… ne so qualcosa. Inoltre anche da noi le bici vengono luchettate con i lucchetti da moto :-))
@lafra: i simpatici gadget li userò per la mia PickBike.
Gli inglesi sanno essere orribili…