LagoCalendario 2007: basta tette!

Ieri sera le Iene hanno simpaticamente preso in giro la povera Eva Henger e il suo calendario 2007, leggermente in contrasto con la sua nuova immagine, o meglio, come spiega TVBLOG, con l’operazione di ricostruzione dell’immagine, da mito del pornomane a eroina dei bambini a possibile mito catodico.
Beh giudicate voi guardando le foto del calendario pubblicate su Repubblica, in questa mi sembra particolarmente sbarazzina…

Comunque, cosa centra Eva con il LagoCalendario? Beh se decidete di rinunciare alle tette di Eva Henger, senza ombra di dubbio di ottima fattura, potete optare per calendari diciamo più creativi come sarà sicuramente il nuovo calendario di Lago. Ecco cosa viene anticipato sul corporate blog:

Potevamo non restare contagiati dalla dilagante moda del calendario?
Dopo la fortunata edizione del 2006, stiamo ultimando i lavori per il LagoCalendario 2007, quest’anno progettato da Laetitia Cordier.

Qui riporto un’immagine del mese di maggio, ossia il mese in cui festeggio gli anni eheheh.


Meno tette, più design 😉

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4 commenti su “LagoCalendario 2007: basta tette!”

  1. ‘Questo non per polemizzare il tuo commento…’.

    Beh sul tuo blog puoi polemizzare finchè ti pare 😉
    Anzi, ti ringrazio per l’ospitalità e mi dispiace che dal mio intervento non sia trasparso il sincero apprezzamento per aver proposto un’alternativa alla monocromia forzata dei calendari sexy di veline, letterine, pomodorine e fratelline varie.

    Quando ero piccolo, ti parlo di almeno 40 anni fa, il calendario aveva una funzione essenzialmente pratica, che era quella di visualizzare i giorni del mese corrente; c’erano anche quelli a strappo e mi ricordo che un paio di settimane prima di natale ne strappavo 2 o 3 per volta nell’invano tentativo di accelerare lo scorrere del tempo.

    Foto di panorami, la ricetta del giorno, gli aforismi di Frate Indovino (ne ricordo uno esilarante: ‘Fai al tuo nemico ciò che ha fatto a te, moltiplicato per 2. Ma ricordati di santificare le feste‘) erano puro e semplice abbellimento che non inficiava la funzionalità principale.

    Oggi l’usabilità dei calendari è passata in secondo piano, quasi come se la presenza dei necessari numerini fosse un insulto alla creatività del fotografo.
    La guerra dei calendari si combatte sul ‘contorno’, quasi a voler offrire il miglior carnet di 12 poster, invece del migliore -e più utile, fruibile- calendario.

    Ma sono mie opinioni, prendile per quello che sono.

    Che calendario acquisterò? Beh essendo un collaudatore di materassi e non un camionista, sicuramente sarà un calendario senza nudità.
    Stavo pensando di crearne uno personalizzato con le foto che farò al Convegno GT (a cui andrò anche se la mia azienda non mi sponsorizza). Ho notato che ci sono 13 relatori (12+1 in copertina). Potrebbe venirne fuori qualcosa di interessante. Ci penserò 🙂

    Saluti e complimenti al blog.

  2. Ciao 🙂
    Grazie per il tuo punto di vista che però non condivido pienamente perchè semplicemente credo che ognuno abbia i suoi gusti e che i due esempi citati non dovrebbero essere considerati come due estremi nel mondo dei calendari, diciamo come il bianco e il nero dove nel mezzo troviamo diverse sfumature di grigio. A me è piaciuto l’approccio creativo del Lagocalendario e mi ha fatto piacere segnalarlo come una possibile alternativa agli innumerevoli calendari di donne nude, che comunque sono di tutto rispetto visto che dietro c’è il lavoro di professionisti, ma è ovvio che non lo propongo come unica alternativa ma semplicemente come esempio per far capire che il “mondo calendario” è davvero vasto (sempre in merito al Lagocalendario mi permetto di correggerti il “stranezze grafiche autocompiaciute” perchè saranno sicuramente stranezze grafiche ma che piacciono a più persone, non solo all’autore 😉 ). Io in camera ho il calendario di Dalì, anche questo ne ha fatte di stranezze grafiche eheheh, l’anno scorso di Monet (regalo di Natale), l’anno prima di Hokusai e l’anno prima ancora di Degas, quest’anno mi sono un po’ rotta le balle di tutti sti pittori e orienterò la mia scelta su altro ma sicuramente non i consigli di Fra Certosino o le ricette di Suor Germana 😉
    Questo non per polemizzare il tuo commento ma semplicemente per attenuare il tuo accanimento sociale nei confronti di questa moda perchè non credo che sia da queste scelte che si possa giudicare una società. Tu comunque che calendario appenderai? 🙂

  3. Una via di mezzo no? Mai? Non è prevista nelle guidelines del buon vivere del 3 millennio?

    O una finta bionda con finte tette e una finta immagine (pubblica) da ricostruire fotografata 12 volte nelle pose più stupide che un corpo femminile può assumere, oppure 12 stranezze grafiche autocompiaciute e prive di senso (ma sì, tanto è arte…)

    Dico, i cari vecchi panorami? I consigli di Fra Certosino? Le ricette del mese di Suor Germana?… O forse sarebbe meglio ammettere che nell’era dei palmari dei cellulari e degli orologi radiocomandati un calendario che non soddisfi i nostri voyeurismi o il nostro gusto per l’orrido non ha più ragione di esistere?

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