Che tempismo! Solo un paio di ore fa ho parlato del sito di Blogsitter e solo ora ho notato che Repubblica ne ha parlato proprio ieri!
Consiglio di leggere l’articolo perchè spiega più nel dettaglio come funziona il servizio, la procedura d’iscrizione e di definizione del proprio profilo e di quello del proprio blog.
Mi lascia un po’ sorpresa il fatto che non vi sia critica ma addirittura consenso per questo sistema. Riporto solo il paragrafo conclusivo dell’articolo
Mai lasciare incustodito un blog, qualunque sia l’argomento trattato. L’intento, in fondo, è nobilissimo: “Quello che conta più di ogni altra cosa” scrive Erik, blogsitter spagnolo, “è il rispetto per il lettore: non si può tradire la sua fiducia”.
Essendo il blog per nascita uno spazio “personale”, è strettamente connesso al proprio padrone, al blogger non al blogsitter, e credo che per l’utente sia molto più importante avere la certezza di chi c’è dietro al blog piuttosto che la frequenza di pubblicazione dei post (e poi insomma anche i blogger avranno diritto alle vacanze no??)… Erik afferma che l’intento è nobile, che è importante non tradire la fiducia dei lettori, ma io ci leggo una “contradiction in terms” come direbbero i miei metà connazionali 😉